La famiglia di oggi deve affrontare sfide sempre più impegnative, per risolvere l’estrema complessità caratteristica di questo periodo storico. Da un lato abbiamo acquisito una grande libertà espressiva e di scelta, ma dall’altro questa stessa libertà limita il nostro senso di adeguatezza, ci impegna molto di più nella lotta per la sopravvivenza e per la qualità della vita.
Oggi le difficoltà non giungono a noi solo come conseguenza di una separazione della coppia, o della gestione della perdita di un lavoro… Oggi la stessa normalità è estremamente complessa. Qualsiasi famiglia si trova a dover affrontare le ripercussioni insite nella confusione che la libertà ha generato.
Il ruolo della donna oggi, apparentemente più dominante rispetto al passato, in realtà nasconde la rinuncia, anche solo parziale, ad alcuni valori, attitudini, ricchezza espressiva, che le sono peculiari: se una donna fa carriera, oggi le leggi le vengono anche incontro per sostenere la sua maternità (oserei dire le viene sottratta), quindi la donna ha possibilità che prima non aveva, ma sente profondamente il rimpianto per una parte di sé, mentre si affanna a farsi massacrare dalla società.
L’uomo ha perso alcune direttive della vita, il senso di sé, la propria identità, con conseguente perdita di responsabilità, comportamenti evitanti (come partner e come padre), tradimenti intesi come fuga da una realtà che non sa gestire.
I figli sono bombardati da informazioni continue e contrastanti, spesso basate su false e fuorvianti informazioni, non c’è il tempo affettivo per insegnare loro ad interagire con il mondo esterno, perché il mondo esterno è sempre più presente nell’intimità della casa. L’adulto è il primo a risultare spesso confuso.
Fino a pochi decenni fa avere un lavoro era quasi scontato, la vita era regolata da comportamenti abbastanza standardizzati. Oggi avere un lavoro è un lusso, ma si vive solo se in famiglia sono occupati almeno in due a tempo pieno.. Come coniugare i bisogni con la mancanza di lavoro?
Come possiamo affrontare un mondo così complesso? Da dove possiamo trarre la resilienza sufficiente a progredire in mezzo a queste difficoltà? La libertà è davvero così condannabile? O è davvero un valore?
Una provocazione ovviamente, le parole espresse precedentemente, ma rimane comunque una forte perplessità su quelli che possono essere i principi più adatti a regolare il comportamento di ognuno di noi e quello della società stessa.